Consuntivare la qualità...
- Elvis Informatico
- 3 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Jira, Jira, Jira che ti rigira devi consuntivare il tuo mese lavorativo! Ultimamente moltissime aziende si avvalgono sempre più di software gestionali di consuntivazione, tra i più in voga c’è proprio quello citato ad inizio capitolo. Si tratta, grossomodo, di piattaforme gestionali, nelle quali è possibile creare task, assegnare priorità, gestire progetti e, ultimo ma non meno importante, consuntivarsi! Già, ma consuntivare cosa? Rendicontare la propria attività lavorativa, per ogni giorno, nell’arco delle famose otto ore. Questo dovrebbe, ipoteticamente, permettere al datore di lavoro di tirare fuori delle numeriche significative in merito all’effort prodotto, in altre parole, all’impegno temporale (e quindi quantitativo) sui vari progetti e clienti. Ma si può quantificare la qualità? Questo è il vero quesito probabilmente, provo a spiegare meglio anche a me stesso: “l’informatica è un lavoro che si fa con la testa”, per citare il presidente di una mia ex-azienda, un lavoro che si fa pensando, utilizzando il cervello affinché le cose vengano fatte nel modo più preciso e completo possibile, perché forse sono questi ultimi i veri valori prodotti dall’informatica: precisione e completezza. Per essere precisi e completi, quindi fare bene tutte le attività richieste, ci vuole intelligenza, organizzazione, chiarezza, ed ecco altri valori fondamentali. Dunque, nei fatti, quantificare quanto si sia pensato è impossibile, anche perché non è solo il quanto, ma forse, soprattutto il come si è pensato a fare la differenza. Ci sono attività che richiederebbero decine di attori diversi e settimane di lavoro, ma se ben organizzate possono essere completate comunque in pochi giorni. Ma ci sono anche task che, ad occhio e croce, potrebbero richiedere a malapena una giornata e invece si protraggono per oltre un mese. Quali numeriche si possono tirar fuori? Quali dati quantitativi potrebbero mai rendere davvero l’idea dello sforzo prodotto da una risorsa? A me sembra inattendibile pensare di paragonare l’informatica alla stessa stregua della produzione industriale, un sistemista od un manager ad un operaio di fabbrica, ovviamente senza sminuire nessuno, sono semplicemente mestieri diversi. Come si può pensare che la giornata di un informatico possa essere scandita, di ora in ora, tra questo o quel cliente e questa o quell’altra attività? Un lavoro in cui occorre pensare, organizzare, valutare, non può essere misurato quantitativamente. Il risultato è che, per ottemperare alle richieste del capo, ci si ritrovi ad inserire dati del tutto inattendibili ed impalpabili, sicché uno passi l’intera giornata a preparare giusto un paio di mail, una mappa o un documento. Queste sono tutte cose non quantificabili, nondimeno misurabili, tutte cose che invece devono essere valutate soltanto per la loro qualità e bontà. L’informatica è come l’acqua, si adatta continuamente a tutto, sta al passo coi tempi e addirittura li detta al mondo intero, l’informatica è continuo cambiamento di valori e tecnologie, priorità e modalità, il tempo è solo uno (e nemmeno il più importante) dei numerosissimi parametri che compongono questo immenso universo. Quindi, cari dirigenti aziendali, ahimè dovete usare la testa anche voi per capire il reale valore del lavoro, per produrre stime ed offerte attendibili ai vostri clienti, ed assegnare premi e promozioni all’altezza delle qualità (e non della quantità) dei vostri dipendenti.

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