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Cos'è una variabile?

Dopo un periodo di solitudine il nostro amico Elvis è tornato ad aiutare i suoi amici marziani, sta installando una serie di applicazioni, molte delle quali necessitano di alcune variabili da impostare. Come dici Elvis? Non hai idea di cosa sia una variabile? Tranquillo, ora cerchiamo di spiegartelo noi, mettiti pure comodo.

Per variabile si intende un contenitore di dati utilizzato da un programma durante l'esecuzione dello stesso (fase che prende il nome di runtime). Ci troviamo quindi nel mondo dei software e già che ci siamo, è bene rivedere brevemente i princìpi della macchina di Von Neumann: quando lanciamo un programma sul nostro computer, il processore non fa altro che andare a prelevare le istruzioni dalla memoria secondaria (generalmente l'hard disk) e caricarle poi nella memoria primaria (la RAM), è proprio all'interno di quest'ultima che il programma è in esecuzione, dando vita a quelli che vengono chiamati processi. Le variabili vengono create e gestite proprio durante l'esecuzione del programma, quindi si trovano fisicamente nella memoria primaria ed hanno generalmente un nome ed un valore (o range di valori) assegnato. Facciamo un breve riepilogo osservando la slide seguente:

Abbiamo appena visto come si comporta una variabile all'interno del nostro computer, ma, effettivamente, a cosa serve una variabile? Perché sono così tanto utilizzate? Urge un esempio pratico: ipotizziamo di lavorare allo sportello di un cinema, dove i clienti si presentano per acquistare biglietti, il numero di quest'ultimi è appunto variabile, in quanto dipende da quanti bit vengono richiesti da ciascun cliente, per ogni scontrino emesso ci saranno infatti n bit venduti. Bene, il senso di ricorrere ad una variabile all'interno di un programma è praticamente lo stesso, permette di gestire dati che cambiano continuamente, senza bisogno di doverli esplicitare ogni volta.

Ora che abbiamo visto cosa sono e perché vengono utilizzate le variabili in informatica, possiamo entrare nel merito tecnico e vedere quali sono le operazioni principali che si possono effettuare su di esse:


- DICHIARAZIONE: la variabile viene semplicemente creata, senza dichiarazione, non potrebbe esistere. A seconda del linguaggio utilizzato poi, la variabile oltre ad essere creata, necessita anche che venga specificato il tipo di dato (se si tratta di un numero, una stringa di caratteri ecc.), tale caratteristica è tipica dei linguaggi tipizzati (ad esempio Java), mentre negli script eseguiti con gli interpreti dei sistemi operativi (bash per Unix, batch per Windows) ciò non è necessario.


- INIZIALIZZAZIONE: è il primo valore assegnato alla variabile, vi sono alcuni linguaggi nei quali è necessario assegnare un valore di default non appena la variabile viene creata, nei sistemi operativi invece, ciò non è necessario, la variabile verrà inizializzata soltanto quando effettivamente utilizzata. Nello script Unix di esempio che vedete sotto, col comando read seguito dal nome della variabile (nome_utente), verrà scritto all'interno di quest'ultima l'input immesso (Marco), per poi restituirlo a video col comando echo seguito dal valore della variabile nome_utente (appunto Marco), la variabile viene quindi inizializzata soltanto quando effettivamente utilizzata.


- CONVERSIONE DI TIPO: questa operazione permette di modificare il tipo di dato assegnato alla variabile, è detta implicita (coercion) se effettuata dal compilatore, esplicita (casting) se eseguita manualmente dal programmatore durante la fase di sviluppo.


Ecco di seguito una slide di sintesi :)

Un capitolo a parte infine, è rappresentato dalle famose variabili d'ambiente, come dici Elvis? Non sai cos'è un ambiente? Consideralo genericamente come l'insieme di componenti hardware e software che permettono ad un programma di funzionare. Già, perché la maggior parte dei programmi non possono funzionare da soli, e necessitano di determinati software aggiuntivi e specifiche caratteristiche fisiche dei server su cui sono installati. Se prendiamo un software scritto in Java ad esempio, necessiterà dell'installazione della Java Runtime Environment per poter funzionare, all'interno del programma andrà dunque specificato il percorso nel quale la JRE è installata, dal momento che questo percorso può variare da computer a computer (l'utente può installare un programma dove vuole), piuttosto che doverlo specificare esplicitamente, è possibile richiamare la variabile JAVA_HOME impostata nel sistema operativo. Uno dei vantaggi delle variabili d'ambiente quindi, è proprio il fatto di non dover esplicitare i percorsi ed altre impostazioni che variano da ambiente ad ambiente, richiamando una semplice variabile, il gioco è fatto ed il programmatore ha tempo da spendere in attività ben più importanti e stimolanti. Bene caro Elvis, speriamo questo articolo ti sia stato utile a comprendere l'argomento, se vuoi puoi sempre vedere il video tutorial sul nostro canale youtube, o volendo sul nostro profilo instagram, alla prossima!



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