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"sgrammatica" e "orrografia": niente alibi!

Aggiornamento: 20 mar 2020


Nel mondo dell'IT, ma non soltanto, l' email è diventata lo strumento fondamentale della comunicazione ufficiale: serve a scambiare informazioni indispensabili, condividere nozioni, estendere le conoscenze a tutto il gdl (gruppo di lavoro), effettuare passaggi di consegne formali ecc. Ne consegue che, scrivere e quindi comunicare quel che abbiamo dentro, può esser percepito molto diversamente da come lo abbiamo pensato, insomma, capire e farsi capire non è affatto semplice. La chiarezza dovrebbe essere la via maestra da seguire per comunicare, infatti, minore è il tempo necessario per recepire il significato di un messaggio, maggiore è la chiarezza dello stesso. Occorre dunque saper scrivere in modo semplice, diretto, logicamente sensato, con periodi ben strutturati (soggetto, predicato, complemento), ortograficamente e grammaticalmente corretti. Ecco, appunto, non abbiamo detto "orrograficamente" né "sgrammaticalmente"! Dunque, non ci confondiamo. Nell'epoca in cui viviamo, dove il sapere è a portata di clic, non è più ammissibile vedere certi orrori: verbo avere senza la "h" davanti ("spacciato" involontariamente per un complemento di moto a luogo), accenti ed apostrofi fuori posto, termini reinventati grossolanamente. Oggi c'è internet, e l'ignoranza non è più un alibi! Dunque è sempre bene assicurarsi di aver scritto correttamente una mail, verificando su Google se abbiamo dubbi sull'uso di qualche termine, rileggendo più volte se necessario, che una virgola messa male può generare più entropia di quanto si possa immaginare. Proprio quest'ultima è il nemico da evitare, poiché il tempo impiegato a spiegare più volte un problema è solamente tempo perso, una lavorazione ulteriore e necessaria che ritarda il raggiungimento degli obiettivi. Non ci provate col dire che non avete studiato (come certi colleghi provano a fare), oggi la tecnologia ci affianca in tutto, persino nell'autocorrezione dei nostri strafalcioni. Chiediamoci sempre se ciò che stiamo scrivendo è chiaro, a prova di errore, se possiamo migliorarlo, non è solo una questione di chiarezza, ma anche di reputazione. Già, perchè non si fa certo una bella figura a passare per ignoranti, non si passa per persone preparate, tanto meno colte. Spesso ci si accorge solo dopo anni che abbiamo usato una parola nel modo sbagliato, magari scoprendolo per caso, e in un attimo ci vengono in mente tutte quelle volte in cui la gente se ne potrebbe essere accorta e siamo passati per somari. Paradossalmente, si leggono molti più strafalcioni oggi che non ai tempi della sola carta stampata, è facile leggere articoli strampalati sui siti delle maggiori testate giornalistiche, ancor più facile vedere sui social orde di ignoranti "molestare" tempi verbali ed accenti, proprio oggi che abbiamo l'informazione a portata di clic. Quindi, saper comunicare non è affatto scontato, è il mezzo che ci permette di dar risalto al nostro lavoro, dunque niente alibi, rimbocchiamoci le maniche e rileggiamo da capo.


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